mercoledì 18 luglio 2007

impiego degli enzimi ricetta numero 1





il filetto di manzo alla piastra

per 10 persone
INGREDIENTI
ritagli di filetto di manzo 1 kg
enzimi 8 g
spinaci freschi in foglie 2 kg
porro maturato 80 g
cipolla rossa 500 g
aceto di lamponi 1 dl
olio extravergine d’oliva 1 dl
PROCEDIMENTO
Rifilare con cura il filetto eliminando le pellicine;
battere la polvere di enzimi con 30 g di
acqua e distribuirla sui ritagli. Rigirare con
cura in modo che tutte le parti della carne
ne siano ricoperti e ricomporre il tutto su un
foglio di pellicola (o carta fata). Stringere
bene a formare una specie di salame della
misura desiderata e chiudere con laccetti.
Far riposare in frigorifero a 5°C per 12 ore.
Tagliare in medaglioni e cuocere come d’abitudine
alla piastra o alla griglia, quindi servire
con spinaci spadellati con il porro (maturato
con olio d’oliva e sale fino) e le cipolle
marinate all’aceto.

l'impiego degli enzimi in cucina


Caratteristiche e applicazioni
Ancora relativamente poco impiegati in
cucina, gli enzimi costituiscono una valida
risorsa al lavoro quotidiano dello
chef: sono più ampiamente utilizzati
nell’industria alimentare e hanno da
tempo suscitato il mio interesse, tanto
da arrivare a ipotizzarne l’impiego al ristorante,
continuando a lavorarci sino a
mettere a punto modalità e caratteristiche
d’uso. Ma di che cosa si tratta
esattamente? Gli enzimi sono estratti di
origine vegetale, disponibili in polvere,
con la capacità di “mettere in moto” le
proteine della carne (e del pesce) sino a
fungere da vero e proprio collante. Un
elemento che agisce sulla struttura molecolare,
a freddo, e che poi scompare
totalmente in cottura (sono sufficienti
70-75°C perché si dissolvano senza
traccia e senza lasciare alcun retrogusto).
Le applicazioni sono diverse e io
ho voluto, in queste pagine, darvene
qualche esempio.
Partiamo dal principio: occorrono circa 8
g di enzimi, sciolti in 25-30 g di acqua alla
temperatura di 20°C (vale a dire tre
volte il loro peso), per ‘lavorare’ 1 kg di
carne, o di polpa di pesce. Si fa sciogliere
la polvere con una frusca e si immergono
nella soluzione – ad esempio –
i ritagli di carni pregiate (nel primo
esempio, il filetto), altrimenti poco utilizzabili;
le si raccoglie nella pellicola richiudendole
come a formare un ‘salame’ e le
si lascia circa 12-14 ore in frigorifero. A
questo punto si può procedere alla lavorazione:
si vedrà che dalle carni di sfriso
(coda, testa, rifilatura del cordone) si è
praticamente ricostruito un filetto, porzionabile
nei tradizionali medaglioni che
potranno essere cucinati come di consueto,
alla griglia, arrosto o in padella.
Questo l’impiego più diretto. In realtà, si
possono inventare anche accostamenti
di carni bianche e rosse, con differenti
effetti cromatici – è la seconda proposta
che trovate in questo servizio - : su una
‘base’ di fettine di pollo o tacchino spennellate
di enzimi disciolti in acqua si può
appoggiare un filetto di agnello, arrotolare
il tutto, lasciar riposare e ottenere dei
medaglioni bicolore...
Anche il pesce si presta a questo genere
di trattamenti, purché di polpa soda
(da evitare crostacei e molluschi): perfetti
branzini, merluzzi, cernie e salmoni;
anche in questo caso, vi abbiamo preparato
un esempio.
Quali i vantaggi? innanzitutto, come si
diceva, il recupero di pezzi dai tagli pregiati
che difficilmente potrebbero essere
serviti a tavola comodamente e quindi
la facilità di realizzare porzioni regolari
e rifiniture precise (pensiamo alla banquettistica,
ai relativi numeri e ottimizzazione
dei tempi), ma anche agli spiedini,
ricostruiti e perfetti e – vista la funzione
di leganti di questi enzimi (ripeto
di natura vegetale) – la possibilità di sostituire
l’impiego delle uova nelle più varie
farcie e ripieni, dal polpettone che
diventa più leggero a tutte quelle preparazioni
in cui si vuole evitare l’impiego
delle uova anche per ragioni di allergie.
(da cucina&wine)

lunedì 9 luglio 2007

salame



ecco la mia ricetta

Cannoli di salame milano con caprino
Categoria : Aperitivi
Cuoco : Tacchella

Ingredienti per 100pz

60 g Salame Milano 100 fette

60 g Formaggio cremoso tipo caprino

30 g Sott’aceti misti tritati

8 g Prezzemolo tritato

1 Forno Microonde Panasonic gastronorm


1) avvolgere le fette di salame una ad una attorno a rotolini di folglio siliconato

2) cuocere in microonde fino a seccare ( non devono scurire )

3) farcire con il caprino sui due lati del cannolo

4) unire il prezzemolo ai sott’aceti e tamponare le estremità dei cannoli.
NOTIZIE
IL salame Milano (utilizzato per la ricetta)
è' uno tra i salami italiani più conosciuti.
E formato da carne magra e grassa di suino o misto con bovino tritata fine e per questo la fetta risulta a grana di riso, è insaccato in budello naturale ma si può trovare anche in budello sintetico vista la grande produzione.
E' di colore rosso e il sapore risulta dolce.
Si può trovare sia di forma ridotta che di dimensioni che raggiungono il peso di 4 Kg.
La stagionatura dura anche fino a circa 200 giorni per i salami più grossi.
Il salame è un salume essiccato e stagionato tipico della tradizione italiana. Il nome deriva dall'operazione di salatura che si rende necessaria per assicurarne la conservazione.
Il salame tradizionale è ottenuto a partire da una miscela di macinato di maiale, sale e spezie(aglio, pepe nero o bianco, macinato o in grani ecc..). Il processo di stagionatura può essere favorito dall'introduzione di alcuni ingredienti quali latte, destrosio, nitriti e nitrati. L'insieme delle spezie e degli aromi aggiunti alla carne prende il nome di concia.
L'impasto può essere insaccato in un involucro di budello animale (solitamente suino, ma anche ovino, bovino o equino), o artificiale (cellulosa o collagene quelli più utilizzati). La lunghezza varia dai 10 ai 60 cm, il diametro (calibro) varia da 5 a circa 20 cm. Una volta insaccato il salame passa di norma un periodo in locali di asciugatura (circa una settimana) per passare poi alla stagionatura vera e propria, che varia a seconda della grandezza del salame (da 2 settimane per le salsiccie stagionate fino anche a 6 mesi per prodotti tradizionali).
Vari salami
Finocchiona
Salame napoletano
Salame Milano
Soppressata Calabra
Salame Felino
Salame mantovano
Salame di Fabriano
Salame Brianza
Salame Cremona
Ciauscolo
salame di Fabriano
salame di Felino
salame mantovano
salame Napoli
salame piacentino
salame toscano
salame di turgia
salame ungherese
salame di Varzi

Può anche essere prodotti con carni diverse dal maiale. Ad esempio:
salame d'asino
salame d'oca
salame d'oca di Mortara

martedì 3 luglio 2007

aperitivo numero 1 / Cozze in guscio croccante all’aneto e porro


Cozze o Mitili, nomi dialettali: La Cozza è anche chiamata Mitilo. I nomi regionali in letteratura sono: Cozza nera, Cozzica (Campania); Peocio, Pedòcio (Friuli Venezia Giulia); Dattero nero, Musculu (Liguria); Dattero nero, Muscolo (Lazio); Coppola musciolino, Peocio (Marche); Cozzica, Cozzela (Puglia); Anapinnula, Arcella niura (Sicilia); Cocciula de niaccara, Cozzula niudda (Sardegna); Peocio, Peocio de vale (Veneto).

Cozze in guscio croccante all’aneto e porro

Ingredienti per 15 persone/a al 100 (Quantità netta)

90 g *Pasta Decoro salata

3 g Nero di seppia

300 g Cozze nazionale lOO pz

45 g Maionese aromatizzata

15 g Buffo salato

15 pz Decorazione di pasta piccole

1) colorare la pasta decoro con il nero dei seppia

2) con l’apposita piastra formare le conchiglie sul silpat

3) cuocere in microonde

4) aprire le cozze e togliere il mollusco conservandolo nel liquido di cottura filtrato

5) montare il buro ed unirlo alla maionese aromatizzata ( se fa molto caldo unire poca colla di pesce)

6) fare uno spuntone di salsa sul guscio di pasta

7) porvi sopra il mollusco e guarnire con la piccola decorazione

La cucina di un popolo è la sola, esatta testimonianza della sua civiltà.


La cucina di un popolo è la sola, esatta testimonianza della sua civiltà.